OGNI GIORNO: UNA RICETTA FACILE – VELOCE – ED ECONOMICA – PER TUTTI

Buongiorno a tutti.
Eccoci con una ricetta per avere del pane in pochissimo tempo e senza utilizzare il forno.
Se volete delle tigelle perfette, potete farle anche con lo stampo specifico.
Cominciamo!
TIGELLE

Ingredienti per 4 persone: 500 g di farina – 200 g di panna – 25 g di lievito – 150 ml di latte (50 ml per sciogliere il lievito e 100 ml per l’impasto di farina) – 10 g di sale – 2 cucchiai di lardo (o se preferite la stessa quantità di olio extra vergine di oliva)
Preparazione:
Disponete la farina a fontana, sciogliete il lievito con 50 ml di latte a temperatura ambiente e mettetelo al centro della farina, aggiungete il sale e cominciate a impastare.
Aggiungete la panna e se necessario del latte e continuate a impastare fino a ottenere un impasto compatto e omogeneo. Ponete l’impasto in una ciotola e fate lievitare almeno 2 ore.
Trascorso questo tempo lavorate di nuovo l’impasto e formate delle palline di circa 40 gr l’una.
Lasciatele lievitare di nuovo. Prendete le palline e schiacciatele con le mani oppure con un matterello. Ricavate dei cerchi di circa 7/8 cm. Ricaverete almeno 20 tigelle.
Scaldate una pentola antiaderente, ungetela con pochissimo lardo (oppure olio di oliva) e cuocere le tigelle, circa 10 minuti per parte.
Devono essere dorate su ogni lato. Servite le tigelle ben calde accompagnate da salumi, formaggi, miele ecc.
Buon appetito!!!!
Fonte:
2 risposte a “La borsetta del risparmio – Tigelle”
Bambina a cavallo degli anni 40′ e 50′ tra i campi assolati della Sicilia sud-orientale che si affacciano all’Africa per un braccio di mare, ove d’estate il sole picchia anche per temperature oltre i 45°C, in campagna si avevano delle piastre di calcare ben levigate esposte al sole estivo lontane dai casali. Interrotti i lavori a mezzogiorno, i contadini su di esse sfregavano un pezzetto di lardo e vi cuocevano le uova o una fettina di carne o anche il pesce, quelli che i campi li avevano vicini al mare e lo compravano all’alba dai pescatori che ritornavano a riva. Il pane lo avevano casereccio ma, forse, avrebbero potuto cuocere anche le Tigelle. L’acqua e il vino erano in anfore di argilla non smaltate esternamente, anch’esse tenute al sole bagnate frequentemente: e l’acqua e il vino contenuti si mantenevano freschi e dissetanti. Un malanno dell’età è il tempo passato che affiora coprendo il presente: scusami se così divago… spesso… qui da te…
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Grazie a te che condividi questi momenti così preziosi delle nostre tradizioni. Buona serata 🌺🙂🥰
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